Il piede

E’ uno dei principali e più importanti elementi che condizionano la postura dell’uomo, rivestendo un ruolo determinante dal punto di vista biomeccanico, propiocettivo, cutaneo e nervoso.

Le funzioni del piede sono complesse, essendo il segmento che ci permette il contatto con il suolo, si devono adattare alle diverse situazioni di appoggio per mantenere una postura corretta, quindi l’equilibrio e l’ottimale stazione eretta del corpo e la sua coordinazione.

Il piede rappresenta il punto fisso al suolo su cui grava l’intero peso del corpo . Esso si trova alla base del sistema di controllo antigravitario (sistema tonico posturale) che consente all’uomo di assumere la postura eretta e di spostarsi nello spazio.

Il piede è sia un effettore, sia un ricettore, ossia riceve ed esegue dei comandi (risposta motoria), tramite i muscoli. Nello stesso tempo, il piede interagisce con il resto del corpo fornendo costanti informazioni provenienti dagli esterocettori cutanei presenti sulla sua pianta e dai propiocettori dei suoi muscoli, tendini e articolazioni. Gli esterocettori cutanei del piede sono ad alta sensibilità e rappresentano l’interfaccia costante tra l’ambiente e il sistema dell’equilibrio.

Le informazioni plantari infatti sono le uniche a derivare da un recettore fisso a diretto contatto del suolo.

La struttura del piede è un capolavoro unico in architettura, o meglio di biomeccanica , con le sue 26 ossa, 33 articolazioni e 20 muscoli. Funzionalmente e strutturalmente, è possibile suddividere il piede in :

  • retropiede formato da del controllo biomeccanico della gravità;
  • avampiede formato da scafoide , cubide, 3 cuneiformi (definiti anche mesopiede; il mesopiede più il retropiede forma il tarso), 5 raggi metatarsali, (metatarso) e le falangi delle 5 dita; funge da “adattatore e reattore”

L’importanza recettoriale del piede si nota nella deambulazione: camminare, è un’attività che avviene in maniera automatica , ma quando troviamo improvvisamente un ostacolo, l’informazione raccolta a livello del piede , dovrà essere in grado di arrivare al cervello , per elaborare una nuova risposta motoria ed evitare di cadere o inciampare.

Tutte queste condizioni , ci fanno capire quanto sia importante mantenere una corretta postura del piede, sia in posizione statica che dinamica.

Dobbiamo considerare , che il corpo umano è un sistema di equilibrio instabile dove l’altezza del centro di gravità è idealmente anteriore alla terza vertebra lombare, rispetto ad una base ristretta e a una struttura composta da una successione di segmenti articolati.

La deambulazione bipodale dell’uomo è così condizionata dal sollevamento del centro di gravità e dalla esiguità della base di appoggio , rispetto al quadrupedismo.

E’ un atto complesso risultante dalle interazioni tra forza interne ed esterne, dirette da un mirabile sistema di controllo posturale e dell’equilibrio , che regola attimo per attimo,tramite i muscoli, i rapporti tra le forze. La maggior parte dei gruppi muscolari degli arti inferiori è attiva durante la deambulazione.

Diventa non semplice mantenere un sistema di equilibrio, e una corretta postura del piede , sia in posizione statica che dinamica. Ciò avviene soprattutto grazie ad un servizio informativo (esterocettori cutanei e propiocettori) talmente preciso e tempestivo da consentire risposte validissime e immediate nelle catene muscolari.

Quindi si capisce come un NON corretto appoggio plantare al suolo, ha delle ripercussioni di adattamento delle catene muscolari ascendenti e di tutto il sistema che elabora le informazioni e gestisce la postura del corpo viziato dalle errate informazioni recepite dal piede, che saranno compensate attraverso posture scorrette con gravi ripercussioni su tutto l’organismo.

Atteggiamenti viziati a livello del piede comportano adattamenti a tutti i livelli corporei : colonna vertebrale, arti, capo.

Ogni soggetto compenserà in modo più o meno evidente in una zona, a seconda della sua postura originaria , del proprio patrimonio genetico e all’ambiente che lo circonda.

Possiamo comunque indicare dei problemi comuni:

a livello muscolo-scheletrico:

  • ipertonicità e/o ipotonicità
  • retrazioni
  • fibrosi muscolari con possibili riflessi e adattamenti in tutto il corpo
  • artrosi precoce e oteofiti a carico delle articolazioni in sovracarico
  • osteoporosi precoce a carico delle articolazioni sottoposti a livello di carico
  • tendiniti, borsiti, legamentopatie, neuropatie

dell’apparato stomatognatico:

  • disallineamenti strutturali e funzionali a livello occusale , spesso conseguenze di anomalie del capo.
  • questi problemi, sono particolarmente importanti nel bambino, durante l’età di formazione della dentatura e di utilizzo della lingua che si modellano in base alla postura.
  • disfunzioni dei muscoli linguali e masticatori (es. bruxismo)
  • malocclusione dentale
  • allineamenti anomali del capo, tipo lateralizzazioni o rotazioni.
  • questi atteggiamenti, portano modificazioni posturali in altre zone del corpo, attuando un circolo vizioso di compensazioni.

Diversi possono essere i disturbi che condizionano l’appoggio plantare al suolo sia per cause ti tipo posturale, che per patologie o malformazioni del piede come piede piatto, piede cavo, alluce valgo, ecc.

Come prevenzione, l’ideale sarebbe intervenire prima che i piccoli difetti di appoggio, possano diventare condizioni patologiche.

E’ necessario agire tempestivamente con l’aiuto di un plantare per evitare atteggiamenti posturali errati.

L’ortesi plantare sarà in grado, per i concetti precedentemente esposti (neurorecettori) , di correggere la postura del paziente attraverso l’adattamento delle catene muscolari ascendenti.